IL CERVELLO COME UN COMPUTER: LA KINESIOLOGIA

 

Breve storia

La Kinesiologia è un metodo di indagine diagnostica-terapeutica non invasiva e globale che si basa sull'analisi, strumentale e non, del campo elettromagnetico dell'individuo e degli organi suoi costituenti, per rilevarne anomalie e interazioni con sostanze estranee e per individuarne e correggerne le cause.

Essa è una tecnica nata negli anni sessanta negli Stati Uniti dall'intuizione di George Goodheart, osteopata americano. In seguito ad una serie di osservazioni, diverse esperienze ed all'aiuto dei suoi colleghi, egli riuscì a svincolarla dall'originario approccio di stampo meccanico, chiropratico, muscolare, muscolotendineo, osteopatico, sistematizzandola e ampliandola in aspetti più legati all'omeopatia, all'agopuntura, alla nutrizione ed alla componente mentale-psicologica (emotivo).

 


 

Il cervello, come un computer!

kinesiologia

La tecnica kinesiologica permette al medico di colloquiare e interrogare direttamente il "computer centrale", cioè il nostro cervello, piuttosto che esaminare ogni singolo organo. E' infatti in questo archivio biologico che sono contenuti tutti i dati che ci appartengono, dove sono raccolti tutti i nostri "file", siano essi genetici, legati all'esperienza o addirittura prenatali. La tecnica kinesiologica ci offre la chiave di lettura per interpretare ed accedere a questo tipo di informazioni, sia che queste si trovino nel paziente a livello conscio (consapevole) che a livello inconscio. Come tutti i dati di un computer nella loro complessità sono codificati mediante due semplici stati logici attraverso il linguaggio binario, così anche tutti i dati contenuti nel nostro cervello possono essere letti dalla Kinesiologia tramite la valutazione del tono muscolare (test muscolari), ottenendo semplici risposte di tipo binario (muscolo-forte, muscolo-debole).

Interrogando in questa maniera il sistema muscolare, vero e proprio "terminale" del computer centrale, si riesce ad accedere ad informazioni che, opportunamente interpretate, possono rivelare problematiche organiche, problemi strutturali, sbilanciamenti vitaminico-minerali, eventuali problematiche emotive presenti e passate. In campo emotivo, ad esempio, in una seduta si riescono ad evidenziare problematiche e ad avere informazioni che sedute psicoanalitiche riescono ad ottenere solo dopo tempi lunghissimi o addirittura non riescono ad individuare.

Il corpo non mente, rispecchia ed esprime quello che proviamo e pensiamo, riflette la nostra storia ed il nostro modo di agire. Trattenere un istinto, ad esempio, può implicare una contrazione muscolare che, con il passare del tempo, può diventare inconscia e cronica. Il nostro corpo racconta la storia della nostra vita, da quando siamo stati concepiti fino al momento dell'osservazione; esso racconta le nostre paure, le nostre aspirazioni, i nostri segreti più reconditi e tutte le nostre esperienze.

Si può affermare in definitiva che ogni evento esterno, interagendo a livello energetico con la nostra realtà umana, produce una interferenza che, se positiva, induce modificazioni a livello psiconeuroimmunoendocrino con miglioramento per riflesso del tono della muscolatura scheletrica; l'opposto si verifica se questa interferenza è negativa.

La Kinesiologia è quindi un sistema attraverso cui si possono ottenere informazioni mediche del tutto oggettive di valutazione dei problemi del soggetto malato. Ciò si può effettuare mediante l'utilizzo dei test muscolari, attraverso cui si valuta la forza o la debolezza di un muscolo scheletrico con la funzione di indicare se c'è un problema da risolvere e dove lo stesso sia localizzato. Attraverso la Kinesiologia si può focalizzare anche il giusto approccio terapeutico e scegliere quale sia il presidio migliore per quel soggetto in quella determinata situazione, individuando il primo movens e adattando il trattamento alla vera causa e non ai suoi sintomi soltanto.

E' infatti assurdo sopprimere i sintomi che l'organismo ci indica; sarebbe come svitare il segnalatore del livello del carburante di un'auto anziché fare rifornimento di benzina! Eseguire un test kinesiologico adeguato vuole dire riuscire a cogliere quelle variazioni a livello sub-clinico che sarebbero difficilmente rilevabili a livello di indagini puramente cliniche. Si deve tenere presente infatti che gli esami laboratoristici non hanno una sufficiente sensibilità per modificazioni pre-cliniche che possono peraltro già produrre variazioni a livello fisico.

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Non si può comunque prescindere dall'abilità e dall'esperienza del medico che esegue i test, a cui spetta il difficile compito di cogliere, trasdurre ed interpretare questi deboli segnali del corpo. Il test muscolare si esegue isolando un muscolo scheletrico ed esercitando su di esso una pressione per valutarne il tono ("forte" o "debole"), cioè se è in grado di far fronte a quella determinata pressione (proporzionata alla struttura fisica del soggetto). Il test muscolare non deve essere inteso come una sfida, una sorta di "braccio di ferro", ma come una ricerca di qualche eventuale deficit energetico.

Ognuno dei muscoli usualmente adottati per eseguire i test è stato associato ad un meridiano: in particolare 14 muscoli scheletrici principali (sovraspinato, grande rotondo, piccolo pettorale, grande dorsale, sottoscapolare, quadricipite del femore, peroniero, psoas, gluteo medio, piccolo rotondo, deltoide anteriore, grande pettorale, dentato anteriore, tensore della fascia lata) vengono associati da studi ed esperienza ai 14 meridiani principali o "canali" energetici (vaso concezione, vaso governatore, stomaco, milza, cuore, intestino tenue, vescica, reni, maestro del cuore, triplice riscaldatore, vescica biliare, fegato, polmoni, intestino crasso).

I meridiani sono canali energetici che percorrono tutta la superficie corporea con un tragitto ben definito. In essi circola energia che dalla Medicina Cinese è stata definita Qi, cioè l'energia all'origine di tutte le cose e della vita stessa. Quando questa energia scorre tutti i processi vitali sono attivi in modo ritmico ed armonioso.

Dal punto di vista strettamente fisico questa energia può essere identificata nell'energia associata al campo elettromagnetico che ogni sostanza genera. Questo campo è strettamente dipendente dalla costituzione fisico-atomica dell'elemento e pertanto caratteristico di ogni corpo. La radiazione elettromagnetica ha effetti rilevanti e non sempre evidenti, specialmente sulla materia organica: basti pensare alla radioattività, al campo magnetico di una calamita, agli effetti di un forno a microonde… L'approccio kinesiologico consente di rivelare questa energia, talvolta troppo debole per essere misurata strumentalmente.

Se, quando si esegue il test, il muscolo è forte, cioè resiste e mantiene la propria posizione, si può concludere che attraverso il meridiano corrispondente fluisce energia sufficiente. Un discorso opposto si può fare se si incontra un muscolo debole, cioè incapace di mantenere la propria posizione: ciò indica che il flusso energetico in quel meridiano è insufficiente e va quindi stimolato, andando a ricercare la causa di tale carenza e individuando attraverso altri test quali possano essere i rimedi più efficaci.

Il discorso si può anche fare ponendo a contatto con l'organismo sostanze da testare (omeopatiche, allopatiche, fitoterapiche, alimentari, …) sia per indagare il tipo di valenza, positiva o negativa, che tale sostanza ha, sia per valutare l'indice di azione terapeutica sull'organo in crisi. Gli stessi organi possono essere valutati energeticamente, in modo da ottenere una sorta di check-up di tutte le funzioni organiche ed una valutazione dell'utilità, inutilità o dannosità delle sostanze, ancor prima di somministrarle.


 

La triade della salute

Secondo la Kinesiologia lo stato di salute è rappresentato da un triangolo equilatero i cui lati ne rappresentano altrettanti aspetti fondamentali: aspetto strutturale (struttura anatomica dei visceri, osteo-tendinea), biochimico (vitamine, minerali, catene biochimiche) e mentale. L'equilateralità sta ad indicare che, in un individuo in perfetto stato di equilibrio, questi tre aspetti devono avere la medesima importanza. Uno squilibrio di uno solo di essi tende a far diventare il triangolo scaleno, mentre la forza vitale dell'organismo cercherà per sua natura di riportarlo alla configurazione originaria.

Notiamo che tale condizione è ideale: anche in uno stato di perfetta salute il triangolo non è mai equilatero, ma evolve continuamente intorno ad uno stato di equilibrio instabile. Ricordando il concetto fisico di entropia, secondo cui ogni realtà tende al caos, cioè al massimo disordine (nel nostro caso il triangolo scaleno), attraverso questo simbolismo è facile cogliere la precarietà della situazione ideale di equilibrio e lo sforzo che l'organismo deve compiere per mantenerla. Individuata la zona stressogena, dove cioè risiede l'"insulto" (che può risiedere a livello strutturale, biochimico o emotivo) si interviene al fine di creare dei cambiamenti nell'organismo e mantenere un buon stato di salute.

Gli approcci più comuni con cui si interviene sono: stimolazione o tocco di punti riflessi; esercizi specifici per l'aumento della coordinazione e della flessibilità; manipolazioni dolci ed altre tecniche manuali, utilizzo di impulsi energetici sotto forma di colori, suoni oppure contatto manuale; aumento della consapevolezza sulle proprie abitudini alimentari e sull'utilizzo appropriato di integratori; consapevolezza di situazioni emozionali che creano alterazioni emotive e correzioni con contatto su punti specifici, affermazioni, comunicazione appropriata, dispersione di programmi assunti in passato, visualizzazione e tecniche di rilassamento; stimolazione manuale su punti specifici di alcuni muscoli; stimolazione manuali sui punti di agopressione e meridiani della Medicina Cinese.

La Kinesiologia quindi non si focalizza solo su sintomi specifici, ma rileva e corregge squilibri in tutto il sistema. E' quindi una disciplina olistica.

I trattamenti sono generalmente settimanali o bisettimanali, nei casi più gravi. Dopo i primi 4 o 5 trattamenti, se fosse ancora necessario, si può passare ad un incontro ogni 2 settimane. Nei casi più acuti si devono fare trattamenti per 2 o 3 giorni di seguito, per poi diradarli e concludere. Questo in linea generale; si deve comunque tenere in considerazione che i trattamenti devono sempre essere adeguati alle esigenze del paziente in esame.

Il numero delle operazioni di riequilibrio varia a seconda del caso: generalmente ne sono necessarie da un minimo di 3 ad un massimo di 12.

Le malattie sono il risultato di un accumulo di stress fisico, biochimoco od emotivo che sfocia in sintomi fisici o psichici. Ricevere trattamenti di Kinesiologia è un modo intelligente per prevenire questo accumulo, con benefici notevoli a tutti i livelli.


Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista l'Erborista